Tutte le tonalità di Drusilla Foer : "Mi diverte affrontare l’imprevisto"

"Freschezza e allegria": è questa la cifra stilistica di Parla con Dru, il nuovo spettacolo di Drusilla Foer, che la cantante, attrice e autrice toscana porta in scena giovedì alle 21 nella suggestiva Piazza Malatestiana di Longiano, per una serata tra confidenze, canzoni e improvvisazione. "È come stare fuori dal bar a chiacchierare – racconta l’artista, vera e propria icona di stile – supportata da un caffè con la sambuca che mi rende frizzante". Un ritratto lucido e autoironico che riassume perfettamente lo spirito del format: un incontro dal vivo, in equilibrio tra humour e sincerità, dove a dettare il ritmo sono le domande del pubblico e i guizzi di una protagonista che ha fatto dell’imprevedibilità il suo tratto distintivo. Niente scaletta, improvvisazione pura: come si prepara per ogni serata? "Non mi preparo affatto, entro in scena come un kamikaze! Amo molto l’improvvisazione, quando sono sul palco spero sempre che si stacchi un cavo, cada qualcuno: mi diverte affrontare l’imprevisto. Poi nell’improvvisazione, se sei un artista che cerca di porsi in modo sincero, c’è molto di quello che sei".
Si concede al pubblico, senza rete?
"Sì, l’idea di essere a disposizione delle domande del pubblico, senza sapere dove si andrà a parare, mi eccita molto e al tempo stesso mi rilassa. Mi piace mettermi a disposizione delle curiosità degli altri, piuttosto che proporre le mie convinzioni".
La domanda più bella che le hanno fatto e la più sfacciata?
"La più bella è stata quella di un bambino che mi ha chiesto come comportarsi quando si innamorerà. Gli ho risposto: concentrati sulla gentilezza. La più insolente? Una bambina è salita sul palco e mi ha chiesto quanti anni ho… Ho detto alla madre di riprendersela subito!".
A ottobre la vedremo di nuovo a teatro in ‘Frida Opera Musical’, una produzione ambiziosa dedicata a Frida Kahlo, per la regia Andrea Ortis.
"È un testo di grande intelligenza, che restituisce un ritratto profondo di questa straordinaria artista, andando oltre la sua immagine pop".
Lei vestirà i panni della Catrina, personaggio iconico della cultura messicana: come affronterà questo ruolo?
"Mi metterò al servizio della regia e del gruppo. Opero quasi sempre in autonomia, qui invece dovrò confrontarmi con un meccanismo più grande di me e delle mie convinzioni artistiche. È una sfida stimolante: l’ultima volta che mi sono affidata così è stato con Tutto chiede salvezza (serie Netflix recentemente premiata con il Nastro d’Argento, ndr), un’esperienza in cui si sono intrecciate emozioni potenti".
Da gennaio poi sarà di nuovo in tour con ‘Venere Nemica’, ispirato ad ‘Amore e Psiche’. 95 repliche sold out. Qual è il segreto?
"Non mi interrogo sul successo, preferisco riflettere sui limiti da superare. Con Venere Nemica ho cercato di aprire un nuovo canale emotivo con la platea. Rispetto a Eleganzissima (il suo precedente show che ha sbancato i botteghini, ndr), è uno spettacolo sì ‘croccante’, ma anche sarcastico, crudele a tratti. Per questo ho apprezzato ancor di più l’accoglienza del pubblico, perché mi sono dovuta impegnare per conquistarlo".
Le piace mettersi continuamente alla prova?
"Mi sento una privilegiata a poter esprimere tante ‘tonalità’ di me. Mi annoio mortalmente di me stessa, per questo – tornando a Longiano – spero che le domande siano il più sgomitanti possibile. Sul palco sarà come cucinare parlando con gli amici. E anche con i nemici, che Dio li benedica!".
İl Resto Del Carlino